Multe all’Italia per le quote latte

Quando lo Stato si piega davanti a pochi cialtroni che causano a tutti danni enormi, non si può fare sempre finta di niente ! Dove sono gli allevatori onesti, perchè non si fanno sentire ?
In generale mi è insopportabile l’idea che io debba pagare per altri il che, vista l’evasione in Italia, è purtroppo un male endemico. Ma in questo caso la rabbia monta ancora di più. Questi hanno capito che la fanno franca, e se la ridono. Poveri noi

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22 risposte a Multe all’Italia per le quote latte

  1. cano00 scrive:

    della serie “l’ingnoranza fa più male della cattiveria”
    Troppa ingnoranza e disinformazione ha da sempre scentemente circondato la questione quote latte!
    Vi invito a vedere le trasmissioni di Anno zero “Padania al verde”del giugno 2010 (Santoro non è sicuramente della lega) e ultima del 9.10.2011 su Presa Diretta “terra e cibo”.
    Seguendo letrasmissioni inchiesta senza pregiudizzi o preconcetti,ci si accorgerà che la situazione quote latte non è proprio come cè l’anno raccontata,ci si accorgerà che non vi sono allevatori onesti o disonesti,ma allevatori che sono semplicemente stati truffati da un sistema (istituzioni)corrotto e ladro al quale poco interessa il destino di migliaia di imprese agricole e tantomeno poco interessano gli interessi dei consumatori.
    Guardate gente che il nostro paese,l’Italia,non ha mai prodotto il latte dichiarato alla comunità e sul quale dovrebbe pagare multe; L’italia non ha mucche sufficenti per produrre tutto quel latte!
    Vi prego informatevi meglio prima di gettare sentenze,non fatevi prendere ingiro!

  2. laura scrive:

    Non sono un allevatore e quindi non posso avere una conoscenza diretta dei fatti, e informarsi in maniera compiuta non è facile. Se si cerca su google si trovano centinaia di pagine. Ma anche accettando le sottolineature rilevo che comunque l’Italia ha già pagato 3,5 miliardi di euro http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/alessandro-camilli-opinioni/quote-latte-lega-miliardi-domanda-multe-972594/per lo sforamento e che ne resta un altro miliardo e mezzo da pagare. Questi soldi sono soldi anche miei. Le multe sono ingiuste? Come mai però che in tanti hanno rispettato le leggi, anche se sbagliate ? E quasi tutti quelli che avevano sforato poi le multe le hanno pagate ?

  3. cano00 scrive:

    carissima Laura: le tue domande sono legittime e giuste,devi sapere però,e quì la disinformazione ci ha giocato alla grande,che le multe sulla dicharazione di sovrapproduzione fatta dall’Italia alla comunità,non sono state pagate direttamente dal nostro stato,ma la comunità a semplicemente provveduto a trattenete gli importi dai contributi che sarebbero dovuti al nostro paese.
    Il ragionamento era che tanto l’Italia non riesce mai ad incassare
    e spendere le somme spettanti(vedi anche la dura presa di posizione di Tremonti verso le regioni su questo tema) per cui in questo modo il nostro paese si riparava da eventuali controlli da parte della comunità;in pratica,si denunciava sovrapproduzione,la comunità tratteneva il dovuto e i nostri “amministratori”potevano giocare con i contributi dovuti all’agricoltura intascando belle sommette(vedi relazione Carabinieri Mipaf dell’aprile 2010).
    Tieni conto che questo maledetto sistema,ha portato alla chiusura nel nostro paese di oltre 80.000 aziende dal 96 ad oggi.
    Poi chi ha pagato preso dalla paura,era chi in fondo avrebbe dovuto poche migliaia di eruo e per non aver grane ha pagato;mentre chi non ci stà a questo gioco al massacro è chi se aderisse al pagamento ,dovrebbe chiudere bottega.
    Le percentuali grossomodo sono:80% ha pagato ma rappresenta solo il 25% della somma richiesta.
    Vi prego andate a vedere su internet le trasmissioni che sopra ho indicato, vi accorgerete di cosa sono stati capaci i nostri “Amministratori”.
    E’ pazzesco quanto avvenuto e purtroppo a dirigere questo traffico vi sono sempre state in prima linea le organizzazioni sindacali di categoria Coldiretti-Confagricoltura-Cia.
    Meditate gente,meditate.
    In Italia non vi sono mucche sufficenti per produrre tutto il latte dichiarato alla comunita.
    Non vi sono allevatori onesti o disonesti ma allevatori,tutti,truffati assieme ai consumatori che si vedono mettere in tavola della gran porcheria.

  4. laura scrive:

    Non ho tempo per guardare le trasmissioni, e magari hai ragione su tutto. Rimane il fatto che non si può prendere un pezzetto e criticare quello non vedendo il resto. Per esempio la PAC distribuisce miliardi di euro arricchendo tanti ma drogando il mercato, affamando i paesi più poveri e opprimendo molti contadini anche italiani. Che il sistema non funzioni me lo sento ripetere da almeno 20 anni. Però chi ha incassato i soldi per decenni è contento e va bene così…salvo poi lamentarsi se una volta gli capita una multa ingiusta

  5. Sperandio scrive:

    Leggendo certi articoli mi fanno ribrezzo sopratutto quando le notizie vengono manomesse a piacere per propaganda politica, la vera notizia è questa: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/10/14/visualizza_new.html_672357610.html
    qui il fatto quotidiano spiega molto bene la notizia: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/18/mancato-controllo-sui-fondi-agricoli-ue-allitalia-restituisca-78-milioni/164352/

    Prima di scrivere pubblicamente notizie (visto che ti definisci donna concreta) informati meglio di cosa stai pubblicando, le notizie false o manomesse nn daranno mai informazioni veritiere.

  6. paolo g.a. scrive:

    non hai tempo per guardare trasmissioni e informarti ,ma hai tempo per dire cazzate oltraggiando onesti produttori . La sanzione comminata all’italia per ritardati controlli nel settore delle quote latte fa pendere ancora di più la ragione verso i produttori multati;i quali dopo aver scoperto dai carabinieri che il latte che causa la multa esiste solo sulla carta,hanno capito che ciò può esser fattibile in assenza di controlli come sancito dalla Ue. Quando hai finito di scrivere coglionate informati dalle conclusioni della relazione del comando carabinieri politiche agricole che ora ti copio…. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
    Si sottolinea che le banche dati BDN ed AIA provengono da enti ufficiali e sono ricavate con procedure stabilite per legge ed attuate da soggetti che spesso ricoprono la funzione di pubblico ufficiale, nel mentre i dati provenienti dalla banca dati SIAN di AGEA non il risultato di auto-dichiarazioni fornite da soggetti privati (primi acquirenti e produttivi) sui quali i controlli sono per lo più di carattere documentale, come già rilevato nella relazione conclusiva dalla Commissione di indagine amministrativa istituita con Decreto ministeriale del 25 giugno 2009 n. 6501 (doc. n. 1).
    Ciò premesso, alla luce dei riscontri effettuati, si ritiene doveroso segnalare:
    – non vi è piena coerenza tra le banche dati ufficiali acquisite né possibilità di completo raffronto dei dati di ciascuna di esse;
    – la mancanza di un dato identificativo coerente ed univoco per tutte le aziende in produzione, da adottarsi per tutte le banche dati ufficiali del settore, comportando una ulteriore difficoltà nell’incrocio dei dati, favorisce fenomeni fraudolenti o elusivi ed ostacola la possibilità di investigazioni per prevenire e reprimere eventuali comportamenti illeciti;
    – sono emerse situazioni di anomalia ed incongruenza nei confronti tra le diverse banche dati, tali che avrebbero meritato, e meritano ancora, adeguati approfondimenti;
    – pur con le difficoltà segnalate, ne discende un quadro di significativa incoerenza dei dati, in particolare con riferimento alla produzione nazionale, sia consegnata che rettificata (TMGP);
    – raffrontando il numero capi nelle diverse banche dati con la media produttiva provinciale AIA pur aumentata del 10% in via prudenziale, risulta una differenza produttiva media, rispetto alla produzione totale italiana dichiarata in L1, talmente significativa da mettere in discussione lo stesso splafonamento dello stato italiano e quindi il prelievo supplementare imputato ai produttori a partire dal 1995/96 fino al 2008/09.

    Roma, 15 aprile 2010

  7. paolo g.a. scrive:

    ops ho riletto le tue dolci paroline tipiche di una donna concreta direi quasi concretina. é più cialtrone una persona che scrive nero su bianco affermazioni prive di alcun riscontro ( che colpa ne hanno gli allevatori se grazie ai ritardati controlli nel settore delle quote latte di 8 regioni ,lo stato italiano subisce 71 milioni di euro di sanzione ? Anche perchè gli allevatori hanno sempre richiesto controlli finora mai avvenuti )o una persona che fatturando il latte munto si assume la responsabilità e il rischio della multa ?

  8. Pino scrive:

    Caro Paolo, offendere in questo modo mi sembra fuori luogo, se non indicativo della violenza verbale e non solo (vedi i fienili briciati ai produttori onesti)con cui i Cobas agisoono indisturbati da più di un decennio protetti da un partito, esattemente come la mafia.(ma al NOrd). Ricordiamo che il relatore della comissione è stato poi assunto con funzioni dirigenziali (160.000€/anno circa) da Zaia stesso per la regione Veneto. Doveva però prima svolgere un inchiesta partendo però dal risultato finale. Hanno mescolato arance con mandarini confrontando banche dati che anche un bambino sa che sono solo parzialmente sovrapponibili. (ad es. AIA censisce la vacche dei propri soci mica di coloro che non aderiscono)e comunque le vacche dei soci AIA esprimono già da sole quasi l’intera produzione in quota. Misteriosi poi i contributi che arriverebbero alle finte vacche da latte, visto che non ci sono mai stati nemmeno per quelle vive. Gli unici indagati e condannati anche per falsa fatturazione sono proprio uomini dei Cobas e della Lega. Manca nella relazione, per essere proprio completa, che Agea sia colei che fa i cerchi di grano. Insomma una vagonata di bojate che servono solo a non far pagare 5 mld di euro a 660 allevatori che non hanno saputo fare il loro mestiere ma che scaricano sul popolo pantalone questo obolo, che vale come l’ICI sulla prima casa. Ma tant’è il partito non vuole nè ici nè multe nè patrimoniale nè ritocco pensioni, aspetterà forse il superenalotto anche per le vacche?

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