Premier e Leader (prendi uno paghi due…)

Seguendo due articoli che mi ha girato il Franz sulla separazione tra Leader e Premier tento una riflessione
Sinceramente propendo per l’idea di separare premier e leader.
L’articolo su qdrmagazine parte da una domanda che sembra retorica ma non lo è: siamo ancora convinti del bipolarismo e quindi della vocazione maggioritaria di un qualsiasi partito che si candidi a governare ? Tutto l’articolo si sviluppa sulla risposta SI.
Io invece non ne sono più così convinta. Cioè i 101 franchi tiratori hanno cambiato “de facto”, la linea del PD. Pur essendo minoranza, quindi con il 25% di grandi elettori che ha condizionato l’altro 75% si è ottenuta la situazione plastica della “dittatura della minoranza”.
Questo si è sempre verificato nella repubblica a sistema proporzionale, dove piccoli partitini del 4-5% tenevano in scacco ampie maggioranze, ma il sistema bipolare non vi ha messo rimedio, anzi ha provocato questo scientifico “olocausto”. Di più, ha portato con se la cultura del sospetto per cui in radice io personalmente non riesco più a fidarmi dei renziani, dalemiani, lettiani, franceschiniani, ecc. E se non ho fiducia, ma vivo con il sospetto, le mie azioni-decisioni ne saranno invariabilmente condizionate, pur cercando di restare il più possibile oggettiva.

Io non ho una soluzione pronta ma mi sembra che avere un 75% e anche di più di militanti inferociti non sia un bel risultato per i 101 che l’hanno cercato, nè tantomeno per gli altri.

Separare le cariche come suggerisce Europa può dare un pò di respiro al nostro elettorato stremato, e resuscitare la speranza di poter costruire una proposta politica forte alla quale il premier debba comunque adeguarsi almeno in parte.

Per contro qualsiasi premier non riuscirà mai ad avere la maggioranza del 50% + 1 con il suo solo partito (a parte Grillo che otterrà il 100%…), anche se cambierà la legge elettorale della quale comunque bisognerà tener conto. E quindi qualsiasi governo sarà per forza frutto di compromessi o chiamiamole pure mediazioni. Ciò si evince anche dal magro risultato di B che pur con ampissima maggioranza non è riuscito a portare a termine il suo mandato.

Quindi, semplificando, il leader fa sintesi delle istanze del suo elettorato e presenta un 100% di istanze, il premier media con chi sarà necessario (escludendo PDL e Lega) e cerca di portare a casa il 90%, o giù di lì.
Rimane il dubbio di come si sceglie il premier. Non ho ancora una opinione precisa. Tuttavia le regole congressuali determineranno il risultato del congresso, così come è sempre stato per ogni carica di partito, o candidatura a primarie ecc. E’ assolutamente necessario vigilare e fare in modo che non succeda il pateracchio delle ultime primarie dell’ultimo dell’anno. Appunto l’ultimo anno

http://www.qdrmagazine.it/2013/4/30/101_campione.aspx

http://www.europaquotidiano.it/2013/04/30/premierleader-tornare-alla-separazione/

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