Le donne del PD

Il 7 ottobre si è tenuta la conferenza regionale delle donne del PD, (della quale faccio parte) io non sono potuta andare però ho preparato un contributo che è stato letto dalla portavoce veronese Stefania Bozzi. Non chiedevo e non mi aspettavo che suscitasse un dibattito, ma che portasse ad una riflessione di qualcuna, riflessione che maturasse e potesse essere ripresa in altre occasioni (anche per proporre posizioni contrarie alla mia ovviamente) anche via mail con altre componenti di altre province oltre che con la nostra.

Ecco il testo del mio contributo:

(…) Il mio pensiero riguarda la candidatura a premier di Laura Puppato, che dà lo spunto, a mio avviso, per una riflessione sul ruolo della Conferenza delle donne del PD.
Comprendo bene che abbia suscitato sorpresa e anche sconcerto se non addirittura disapprovazione.
Ci sono obiezioni sul metodo con cui è avvenuta, inaspettata, quasi d’improvviso, e sull’assenza di una informazione preventiva o almeno contestuale alla conferenza delle donne.
Sono obiezioni ragionevoli e sensate e tuttavia per me è più importante il valore della persona, la competenza e la capacità già ampiamente dimostrate.
Penso che se avesse seguito il percorso metodologicamente corretto, forse non sarebbe arrivata alla candidatura. Penso che tali e tanti
sarebbero stati gli ostacoli, gli oscuramenti, la produzione di menzogne e quant’altro, anche dal mondo femminile, che l’avrebbero fatta desistere.
Al di là di come andrà credo che tutte le donne, sia che l’appoggino o meno, dovrebbero esserle grate, per aver avuto il coraggio di mettersi in gioco, per aver dimostrato che anche una donna può.

Penso che la Conferenza Regionale delle donne se vuole avere un ruolo istituzionale, dovrebbe discutere dell’appoggio o meno alla sua
candidatura prendendo una decisione a maggioranza, che è poi la scelta di “democrazia” che sorregge il PD.
Di certo non è situazione facile, e ci pone davanti ad un bivio che forse avremmo voluto evitare. Tuttavia, come in tutte le difficoltà, ci
offre l’occasione di crescere. Di sfatare lo stereotipo che le donne votano gli uomini, e che non sanno fare squadra tra di loro

Io penso che se le Conferenze Provinciali non si esprimeranno, o peggio ancora andranno in ordine sparso, chi sì, chi no, chi ma, mettendo in ulteriore imbarazzo la Conferenza Regionale, abdicheremo come donne a quel ruolo che tanto aspiriamo ad ottenere e diventeremo incomprensibili agli occhi esterni, esattamente come lo sono in molti casi tutti gli altri organismi del partito.
E’ davvero questo che vogliamo ?

Ho poi saputo che in sintesi la Conferenza delle donne ha lasciato piena libertà a ciascuna. Per carità, la Conferenza non è una “corrente” e anche se avesse voluto non avrebbe proprio potuto intruppare le aderenti.

Tuttavia la trovo comunque una posizione un pò pilatesca. Nel Documento di sintesi non si fa nemmeno cenno alla candidatura di Puppato, ancorchè già avviata. Di strada da fare ce n’è ancora molta


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