Alla fine non mi fido

Che stress, sono mesi che tutti i giorni si parla del referendum costituzionale, (così non è stato per il Referendum sulle trivelle ahimè) Non se ne può proprio più. Anche perchè la materia è ostica che cercare di capirla nel merito è molto difficile. Al massimo si può farsene un’idea molto approssimativa, e in definitiva il cittadino medio non legge la riforma e non la capisce.

Io, per esempio, che mi ritengo una cittadina “media”, ci ho provato ad approfondire, sto seguendo i dibattiti in TV, cerco di ascoltare i vari esponenti delle 2 tesi contrapposte, con oggettività.

Ma tutto questo non basta, spiegare bene cosa succede nel dettaglio, è un esercizio impraticabile per chi si presenta in televisione.  Alla fine tutto si riduce a proclami generici, o affermazioni spaventevoli, oppure a discussioni in linguaggio per addetti ai lavori.

Ho quindi cercato di leggere personalmente il testo della riforma, ma dopo un’ora ho desistito, sono 60 pagine..     Anche se abbastanza comprensibile nel linguaggio, il testo non illustra le conseguenze delle modifiche costituzionali, ed in ogni caso non ho la conoscenza sufficiente delle applicazioni attuali per comparare i due testi. Bisogna affidarsi per forza alle “interpretazioni”

Di conseguenza per poter votare DEVO fidarmi di qualcuno, o dei promotori o dei contrari.

E qui è più facile prendere una decisione: non mi fido dei promotori per queste ragioni

  • il testo è stato approvato con la sola maggioranza ed è per questo che viene sottoposto al referendum popolare. Se l’approvazione fosse stata più larga non ce ne sarebbe stato bisogno
  • il governo si affida alla narrazione del cambiamento necessario per promuovere lo sviluppo del paese, ma il cambiamento di per sè può peggiorare le cose (vedi Riforma Fornero e Jobs Act, Buona Scuola, Salva Italia)
  • Tra i parlamentari  ci sono esponenti che giudico molto distanti dai miei valori di base di equità sociale, attenzione ai deboli, difesa del lavoro e della dignità di chi lavora, tutela ambientale del territorio e promozione di stili di vita sobri, per citarne solo alcuni.
  • Tra coloro che hanno lavorato più alacremente ce ne sono di riprovevoli e dai quali secondo me non può venire niente di buono (Verdini e Alfano in capo a tutti)
  • Inoltre i parlamentari PD di questa legislatura sono quelli che bellamente hanno tradito Prodi, con un pelo sullo stomaco alto così. Nascondendosi peraltro nel segreto di un atto che dovrebbe invece essere aperto, motivato e trasparente.
  • Se penso poi a quando venne modificato il famoso Titolo V nel 2001 da Centrosinistra, vado in fibrillazione: ma come, 15 anni fa si è fatta la riforma dicendo che bisognava decentrare alle Regioni, che erano più vicine ai cittadini, e quindi avrebbero meglio interpretato le esigenze del loro territorio ecc. ecc., ed oggi mi si viene a dire che è tutto sbagliato ed è meglio lo Stato centralista? Mah.
  • La nostra Costituzione è vecchiotta, ok, ma chi la elaborò usciva da una guerra devastante con l’Italia distrutta e la gente in forte sofferenza. Di certo la spinta ad elaborare una buona Carta Costituzionale era fortissima, sicuramente non paragonabile alle “combine”odierne dove 263 parlamentari hanno cambiato appartenenza, (qualcuno anche motivatamente per carità)
  • Penso che le ragioni vere della riforma non sono quelle raccontate e sottendono ovviamente senza esplicitarlo troppo, la volontà di ridurre il livello di rappresentanza delle istanze dei cittadini. Meno gente in parlamento, una sola Camera per la fiducia = meno difficoltà a far passare leggi che privilegiano capitale, finanza, rendite, gruppi di potere di vario genere che divaricano sempre di più la forbice tra ricchi-ricchissimi e poveri-poverissimi, e con meno possibilità di farsi valere.

In definitiva: non ho le competenze per capire nel dettaglio la riforma, e anche se alcune cose possono risultare positive, altre proprio non mi convincono affatto. Poi non mi fido dei promotori nè di quelli che l’hanno approvata. La somma di queste due valutazioni porta al NO.

Nè vale a farmi cambiare idea l’appaiamento ad altri contrari, (Centrodestra, Lega, ecc.) chissenefrega, semmai sono loro che la pensano come me!

E poi la campagna elettorale, destinata ad acuirsi fino al 3 dicembre, non fa altro che aumentare la mia insofferenza verso questo governo ed il PD che mi mette in questa situazione, nella quale mi sento inadeguata, facendomi pesare le conseguenze “catastrofiche” della eventuale vittoria del NO. Mi dispiace non ci sto! Non l’ho fatta io, non può diventare colpa mia!

Aggiungo anche che le organizzazioni sociali che appoggiano convintamente il SI sono perlopiù molto distanti dai cittadini che si fanno il mazzo in fabbrica o in luoghi di lavoro sottopagati, con pochi diritti: Confindustria dell’art. 18, Banche e banchieri che hanno depauperato milioni di persone e neanche si pentono, Finanziarie e finanzieri che hanno prodotto il disastro planetario e sono ancora lì immutati, Multinazionali del TTIP, ….). Perchè vogliono questa riforma?

Vale poi la pena di sottolineare come è strategicamente sbagliato far leva sui presunti “sensi di colpa/responsabilità” delle persone. Brexit e Trump stanno lì a dimostrarlo.

Qui i Costituzionalisti per il NO

Questa voce è stata pubblicata in Elezioni, PD, Senza categoria e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

1 risposta a Alla fine non mi fido

  1. Enri1968 scrive:

    Brava ottima sintesi.
    Pure io ho letto in giro e non mi fido.
    Il mio voto sarà per il NO.

Rispondi a Enri1968 Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *