Da ladro a vittima della malasorte

Un paio di settimane fa Giancarlo Galan è incorso in un “infortunio sul lavoro” mentre potava un albero nel giardino della sua mega villa sui colli euganei padovani. Un tronco cadendo lo ha tramortito rendendo necessario il ricovero. Dopo qualche giorno, evidentemente ristabilitosi è tornato con le sue gambe agli arresti domiciliari (mica nella cella 3×3)

La notizia dell’incidente ha ovviamente sorpreso e incuriosito un pò tutti, però il giornalista (che non si firma, quindi è il Direttore ?) ha condito la sua prosa con una piaggerìa tale da trasformare l’ex deputato di Forza Italia in una vittima della “malasorte” che lo perseguita dall’inchiesta del Mose.

Come se l’inchiesta per corruzzione, l’autorizzazione all’arresto della Camera, il patteggiamento e gli arresti domiciliari fossero dovuti alla sfiga! Mi chiedo se la gente si renda conto del sottile lavoro di metamorfosi Kafkiana al contrario che pseudo-giornalisti compiono quotidianamente per Galan, come per altri innumerevoli casi e situazioni, ribaltandone volutamente il senso

Muore la stampa? Viva la stampa!

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