A cosa serve il pubblico ludibrio

Mi è capitato spesso di cogliere le esagerazioni giornalistiche verso le miserie e gli orrori che ogni giorno la vita ci consegna. Mi sono sempre detta che la gente normale che lavora e ha famiglia non ha tutto il tempo per seguire omicidi, disgrazie, e tristezze varie (comprese le vicissitudini sessuali tragicomiche dei nostri politici). Ero convinta c’era sì una minoranza che si appassionava, magari se il delinquente era extracomunitario, ma che la maggior parte aveva altro a cui pensare.
Oggi per l’immane tragedia della Costa Concordia era da aspettarsi che i media si calassero nella parte dei “giornalisti dal fronte”.
Per carità è giusto, anzi doveroso, dare tutti i giorni le news, aggiornare sulla situazione delle vittime e del disastro ambientale, le attività dei sub e quelle del commissario del governo, ma perchè ripartire sempre facendo ascoltare la drammatica telefonata di Schettino con De Falco?
Non mi piace il “mostro in prima pagina” specie se da giorni e giorni.
In passato ce ne sono stati molti di assassini, le cui gesta erano descritte minuziosamente e a lungo, ma adesso l’evoluzione delle intercettazioni offre un di più di sgradevolezza che secondo me è controproducente. A che scopo infatti agire sulle pulsioni aumentando sempre più il livello di disgusto? Io credo che ci siano tre aspetti opposti/differenti ma tutti con un senso. Il cittadino onesto e leale si sentirà consolato nel suo De Falco (che però nulla ha potuto), quello un pò superficiale e vitellone a vita si sentirà consolato dal fatto che quelli come lui fanno carriera (e quindi è nel giusto), poco importa l’incidente, una volta successo prima che si verifichi ancora…
Chi sta nel mezzo (temo la maggioranza) si sentirà incerto e deluso dal seguito, per il fatto che “tanto è già stato scarcerato”, concludendo che forse è meglio selezionare le situazioni in cui assumere un atteggiamento (quello di Schettino), o l’altro (quello di De Falco).
Insomma a che serve il pubblico ludibrio di Schettino ?

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