A Firenze io c’ero

Devo dire ero un pò incerta, sono partita un pò per rivedere gli amici di “innovarePD” che non vedevo da mesi, e un pò per la curiosità. E poi perchè (anche se non sembra) sono una inguaribile ottimista, o forse una irriducibile della speranza, perchè non c’è niente di meglio…(sigh!)
A dire il vero Renzi non mi stava molto simpatico, per quel che avevo visto attraverso i soliti programmi TV, mi dava un pò fastidio quel modo di fare da bullo, sempre un pò sopra le righe.
Civati invece lo conoscevo già, e ho avuto modo di apprezzarlo nei mesi scorsi insieme a Ignazio Marino.
Poi la Chiara mi ha detto andiamo e così mi sono decisa.
Ed è stato davvero un week-end da favola! Tanta gente e tanto entusiasmo!
La prima cosa da notare è stata l’organizzazione degli interventi, diversa dalle solite. A parte il fatto del grande orologio che cronometrava i 5 minuti ciascuno, ogni 3 interventi veniva inserito un video, uno spezzone di grandi film (ricordo “amici miei”, “la meglio gioventù”, “into the wild”…) un cartone animato (bep-beep, i Simpson…,) un filmato d’epoca, uno su tutti Benigni che prende in braccio Berlinguer !
Insomma finalmente la strategia giusta per tenere sempre accesa e viva l’attenzione, cosa non facile quando ci sono 1200 persone in una sala. E poi si sa, dopo un’ora di ascolto l’attenzione si dimezza, dopo due ore, si dimezza ulteriormente… e così via.
invece tutta la gente ascoltava le decine e decine di interventi, compiaciuta di sentir dire da altri ciò che pensava e di ritrovarsi alla fine con altri 6.800 sulla stessa lunghezza d’onda
Alla fine Renzi mi è piaciuto, è sempre un pò bullo, ma intelligente, ironico e autoironico. Ma la cosa più importante è che quando parla lo capisci…
E Civati meno aggressivo ma non meno incisivo è altrettanto lucido e convincente
Va bene, e adesso ? MaH, loro dicono che non hanno nessuna intenzione di candidarsi alle primarie, ma che puntano ad accrescere il consenso. Non so se è sufficiente a ribaltare i risultati perdenti delle ultime tristi stagioni. Di certo è vitalità indispensabile e speriamo che Bersani e il suo gabinetto (anche io ci metto un pò di ironia…) se ne accorgano in fretta.
Qui trovate la Carta di Firenze, documento finale.
Non vi faccio riassunti, li trovate agevolmente in rete.
Quello che non trovate è una chicca che vi regalo: alla sera era organizzata una visita guidata a Palazzo Vecchio alla quale ho partecipato. Una spiegazione / illustrazione / guida, eccezionale, fatta da Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Comunale. Due ore intense e preziose, credo per me irripetibili.
Qui trovate solo 3 minuti registrati con il telefonino, ma comuque godibili Eugenio Giani illustra la sala dei 500 di Palazzo Vecchio

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3 risposte a A Firenze io c’ero

  1. Gustavo scrive:

    Ciao Laura, ti ritrovo vivace come sempre e permeabile alle suggestioni (le migliori). Io resto sempre un “filosofo” e come tale resisto e registro.
    Ho manifestato la mia contrarietà alla scelta della Manifestazione con 2 anni di ritardo a quella viola e sulla libertà di stampa alle quali ho partecipato e noto con rammarico che è sempre in opera la competizione più che la discussione altrimenti alla manifestazione dell’11 Dicembre potevamo concordarla con gli altri senza cercare primogeniture che non esistono, ma semmai ritardi clamorosi in dituazioni che diventano velocissime nel suo cambiare e che comporterebbero ove prevalesse il buon senso, ad una concertazione prevalente tra i Partiti che ci stanno a “sostituire ” Berlusconi
    oltre che ha cacciarlo. Ciao Gustavo

  2. Calinero scrive:

    Ciao Gustavo, peccato che non c’eri a Firenze. Altrimenti non la penseresti come una competizione anzichè una discussione.
    Tra i 150 interventi i pareri non erano tutti uguali e potersi esprimere sui temi anzichè sulle persone è un’ottima cosa.
    E comunque se non si seguono suggestioni cosa altro resta da fare ?
    Invece di guardare ai ritardi hai un’idea migliore ?
    Secondo me tu insegui una illusione, “sostituire Berlusconi”…ognuno dei partiti del panorama pare avere una sua idea su “come” sostituirlo, ovviamente diversa tra loro. E comunque gli accordi per cacciarlo magari si trovano, e poi ? Non è questione di buon senso, (altrimenti non si continuerebbe a costruire, per esempio Motorcity su un terreno di risorgive). E’ questione di prevaricazione, supponenza, e presunzione.
    Alla Leopolda non c’è stato nulla di questo, e chi voleva venire poteva farlo senza problemi. La differenza con i viola, così come con tutti gli altri movimenti è che se restano solo proteste di piazza prima o poi si usurano e finiscono. O si trasformano in partito come quelli di Beppe Grillo. E allora è bene tenere queste energie al nostro interno, se ne siamo capaci. Io credo che porteranno frutti. ciao

  3. enri1968 scrive:

    Vedremo vedremo Laura, certo Civati mi piace!

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